
animal communication
Ogni creatura rappresenta una parte a sè di un unico grande Creato. In quanto tale ogni singola parte conserva una connessione, un legame con tutte le altre, la fisica quantistica definirebbe questo concetto come “entanglement quantistico“.
Tale connessione risulta essere continua, silenziosa e costante tra noi e i nostri animali. L’Animal Communication permette di riattivare questa comunicazione così da arrivare alla parte più profonda ed autentica del nostro animale. Tale comunicazione non è fatta solo di semplici parole, ma di immagini, sensazioni, pensieri, emozioni…
Componenti di una modalità di comunicazione reale ma (ancora) in grandissima parte sfuggevole alla comune comprensione. Componenti che costituiscono (anche) il linguaggio dei sogni, porte principali che si aprono a quello che Jung definiva Inconscio collettivo, che con gli archetipi ci parla appunto con simboli ed immagini, fuori da qualsiasi concezione di spazio-tempo.
L’Animal Communication consente di raggiungere telepaticamente il nostro animale, vivente e non permettendoci di parlare con lui in una modalità forse insolita per molti, ma che rappresenta il linguaggio più antico ed autentico tra tutte le forme di vita, fuori da qualsiasi concezione di spazio-tempo








Come già detto precedentemente l’Animal Communication non sostituisce né il veterinario, né il comportamentalista, né l’educatore cinofilo, ma può essere un valido aiuto per creare un rapporto più profondo, per capire che non solo a noi esseri umani è dato pensare e provare sentimenti ma che anche loro hanno la capacità e il diritto di provare emozioni, paure, incertezze, solitudine, dolore e allegria e che questo è un modo per avvicinarci a loro e regalargli il rispetto che meritano.
Ascoltare i nostri animali è il più bel regalo che gli possiamo offrire e la più bella dimostrazione d’amore che gli possiamo dare.
L’ Animal Communication può essere utile per risolvere molti problemi comuni agli animali domestici e sicuramente migliora il binomio animale – persona, rendendolo più profondo.
da: https://www.animalcommunicatoritalia.it/animal-communication/
Come nasce il logo
Data la natura di questa modalità, il nostro logo diventa impalpabile, immateriale, quasi a nascondersi dai sensi ma non per questo inesistente;
Compare la scritta “CONIUNCTIO” nel cielo. Termine caro a Carl Gustav Jung, che indica connessione, congiunzione, unione…Perchè non c’è distanza tra noi e gli animali, siamo tutti sempre connessi;
L’UROBORO che contiene il tutto. A sugellare il tutto c’è l’Uroboro, il serpente che mangia sè stesso simboleggiando l’unione degli opposti, “l’eterno ritorno all’uguale”. L’uroboro simboleggia la ciclicità, il tutto e il niente allo stesso tempo e ci ricorda che la morte non è affatto la fine, ma è il cambiamento, la vita che continua con un’altra forma
L’Uroboro, inoltre, viene anche considerato simbolo dell’evoluzione che si conclude in sé stessa, e quindi dell’unità fondamentale del cosmo. Il motto “En to pan” (Uno il Tutto), che accompagnava spesso l’immagine, rimanda infatti al concetto che “tutto si trasforma, niente si crea e niente si distrugge” di uno dei padri della chimica moderna come Antoine-Laurent de Lavoisier. Questo significato non può non rinviare, a sua volta, al concetto, già citato, dell’Eterno ritorno, caposaldo della filosofia di Nietzsche: “Imprimere al divenire il carattere dell’essere, è questa la suprema volontà di potenza. Che tutto ritorni, è l’estremo avvicinamento del mondo del divenire a quello dell’essere: culmine della contemplazione.” (da: psicologiaalchemica.wordpress.com)