la passeggiata per il cane
il cane in passeggiata

Se ci pensiamo bene, ci sono davvero pochi momenti quotidiani in cui il cane è libero di fare il cane. Lui dipende da noi in tutto e per tutto: da cosa mangia al gioco; dalla sua routine a quanto siamo disposti a fare per curarlo. L’uscita è quel tempo in cui il cane si interfaccia con l’ambiente esterno, sperimentando autonomia ed esplorazione e può concretizzare la sua curiosità.

non chiamiamola passeggiata

Passeggiata è un termine fuorviante per descrivere questo fondamentale momento di caninità. Noi facciamo una passeggiata nel tempo libero, se ci è permesso, passeggiata è un qualcosa si di piacevole ma che non è necessario E poi le nostre passeggiate ormai sono viziate da un utilizzo patologico di smartphone, da voglia di fare dello shopping, o senza uno scopo preciso magari solo svagarsi un pò, ecc.

Per i nostri cani invece la passeggiata è un sacrosanto momento di esplorazione, di crescita, di relazione, di scarico. Invece spesso è talmente sminuita che si pensa che basti buttare il proprio amato cane in un bel giardino per evitare di portarlo fuori e quando lo si porta bastano pochi minuti su un marciapiede, non appena completa cacca e pipì si ritorna a casa.

la passeggiata per il cane
l’uscita è un momento di condivisione e di relazione. Non ha senso “portare il cane fuori” parlando al telefono o pensando ad altro.

cos’è davvero l’uscita per il (nostro) cane

A differenza di randagi o ferali, i nostri cani domestici hanno solo un modo per conoscere ed esplorare il mondo esterno: la nostra volontà di farlo. Questa è un’enorme responsabilità e per adempierla abbiamo il dovere di capire cosa significhi davvero per il cane il momento dell’uscita. Il momento dell’uscita, magari dopo ore di inattività o di solitudine prolungata, è per il cane il tempo della stimolazione e dell’esplorazione, immerso nel mondo esterno, può conoscere tanto di quel mondo ma può anche contribuire alla sua varietà presentandosi, marcando e interagendo con esso. Grazie alla stimolazione multimodale (stimolazione contemporanea di tutti i canali sensoriali, nda), il cervello del cane forma nuovi collegamenti nervosi, nuove sinapsi.

L’uscita permette al cane di percepire ed elaborare una varietà di stimoli ambientali che promuoveranno lo sviluppo dei vari sistemi comportamentali. Al contrario, se non è garantita tale stimolazione, questi sistemi e moduli comportamentali avranno uno sviluppo anomalo e tenderanno ad atrofizzarsi (potatura sinaptica).

Il cane scopre odori nuovi, odori che parlano magari di altri cani, ognuno con il loro messaggio; ma anche odori che parlano di altre persone o di altri animali, dei loro stati d’animo o odori che raccontano l’ambiente. Non solo odori ma anche suoni che possono presagire qualcosa di bello ma anche di brutto, che il cane può imparare ad affrontare e superare grazie alla vicinanza-condivisione del proprio riferimento. Per non parlare degli incontri con altri cani e magari interagire con loro in tutta libertà ed autonomia (laddove è permesso, nda). Ma anche osservazioni, manipolazioni… insomma tutto questo contribuisce alla crescita emotiva e nervosa del cane. Tutte queste esperienze quotidiane, così dense e importanti il cane le fa con noi, insieme: ad ogni passeggiata, ad ogni scoperta diventiamo sempre di più compagni di viaggio, compagni di avventure belle ma anche brutte, l’importante è superarle insieme.

la passeggiata per il cane
ogni uscita con il proiprio cane dev’essere un’occasione di stimolazione, esplorazione, di crescita.

Ogni uscita deve tenere conto del cane: il tempo è condiviso ma è un suo momento, quindi uscire magari per trascinarlo dietro ad una bicicletta non solo non è un’uscita, non solo è vietato ma è davvero molto sleale nei contronti del cane.

quante uscite fare? dove andare? e per quanto tempo?

Quando parliamo di cani, non possiamo, e non dobbiamo, parlare per luoghi comuni, stereotipi ed etichette. E’ chiaro che un cucciolo o un cane incontinente dovranno uscire più spesso. Ed è altrettanto chiaro che le passeggiate devono tener conto dello stato di salute, ma anche di quello psicologico del nostro cane (non posso portare al guinzaglio in un contesto urbano un cane fobico o con reazioni aggressive, meglio evitare contesti difficili e lunghe uscite con cani anziani…). In generale l’uscita deve essere il nostro tempo insieme, un tempo che estrapoliamo dallo stress quotidiano, pertanto dovrebbe essere cercato e voluto. Non esistono prescrizioni.

Dove andare? Ovunque. Come abbiamo detto l’uscita è un momento di stimolazione, di crescita, di relazione. Divertiamoci a scoprire più mondo possibile, più esperienze possibili. L’uscita per il cane è fertilizzante per la mente e per il suo equilibrio emotivo.

Non esiste un tempo della passeggiata. Anche in questo caso, conta tanto conoscere il proprio cane. Di certo l’uscita di un quarto d’ora intorno casa per le pipì e le cacche, non può essere certo considerata una vera uscita. Se pensate che sia davvero bello trascorrere del tempo con il vostro cane, non potete ridurre tutto ad una questione di tempo…

quando invece l’uscita per il cane è sconsigliata

Ci sono dei casi, davvero pochi e peculiari, in cui è sconsigliato uscire con il proprio cane: cani anziani con un pessimo stato di salute, cani fobici, cani con gravissime cani con eccessive reazioni aggressive verso estranei. Con questi aspetti fisici o emotivi, è consigliato farsi seguire da professionisti per far sì che il cane possa vivere al meglio l’esperienza dell’uscita. In caso contrario, predisponiamo tutto quanto in nostro potere, per compensare al meglio il tempo dell’uscita.

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