Il disturbo da deficit di attenzione (ADHD) è un disturbo prevalente dello sviluppo neurologico che compromette la qualità della vita degli individui colpiti. Si stima che l’ADHD coinvolga il 2% e il 7% della popolazione mondiale, è una condizione dell’età infantile-adolescenziale che si sviluppa entro i 12 anni, ma in molti casi può continuare anche in età adulta.

cos’è il disturbo del deficit di attenzione?

L’ ADHD caratterizzato da difficoltà nel mantenere l’attenzione e/o concentrazione; da un’ingiustificata iperattività motoria; da unimpulsività che non consente di avere un sano controllo del proprio comportamento e sulle proprie emozioni (assente regolazione emotiva). Può essere distinta in:

  • iperattività/impulsività;
  • disattenzione;
  • con entrambi le condizioni

Spesso l’ADHD persiste anche nell’età adulta con delle comorbilità importanti:

  • disturbo dello spettro autistico (ASD);
  • disturbi di ansia;
  • disturbi ossessivi-compulsivi;
  • disturbo della personalità;
  • disturbi dell’umore;
  • sindrome di Tourette;
  • difficoltà di apprendimento
  • disturbo da stress post-traumatico

ADHD nei cani

Recenti studi evidenziano come iperattività, impulsività, deficit di attenzione siano disturbi che riguardino anche i cani (12%-15% per i primi due e il 20% per il deficit di attenzione). Tale condizione rende il cane un perfetto modello traslazionale anche per indagare a fondo su tale condizione. Infatti sebbene l’ADHD sia una condizione fortemente ereditaria, può scaturire anche da fattori non genetici (ambientali, nda), anche se ancora non si sa a fondo in che misura e quali fattori ambientali contribuiscano.

Questo studio ha svolto una vasta indagine (basandosi su un’indagine che misura l’ADHD nei bambini, Vas
e colleghi hanno sviluppato un questionario sull’ADHD nei cani compilato dal proprietario, che può misurare in modo
affidabile l’iperattività, l’impulsività e l’attenzione nei cani) che ha riguardato oltre 11.000 cani da compagnia (di varie razze e di meticci con un’età tra i 2 mesi e i 17,9 anni) monitorando gli aspetti peculiari dell’ ADHD come iperattività/impulsività; disattenzione e comorbilità associate al comportamento compulsivo come aggressività e paura, mettendoli in relazione con diverse variabili: demografiche, ambientali e comportamentali, l’età, il sesso, la razza, le dimensioni del corpo, l’esercizio quotidiano, il tempo giornaliero trascorso da soli, l’esperienza canina del proprietario

cosa è emerso dallo studio sull’ ADHD nei cani?

Per quanto riguarda aspetti associati all’iperattività e all’impulsività le razze con punteggi più alti sono state: Cairn Terrier, Jack Russell Terrier, Pastore Tedesco e Staffordshire Bull Terrier (in effetti razze estremamente dopaminergiche, nda), mentre Chinese Crested Dog, Collie e il Chihuahua, (sono razze particolarmente docili, nda)

Immagine dello studio. Le razze, e meticci, coinvolti in questo studio

Altre variabili associate a questi due aspetti del disturbo da deficit di attenzione nei cani sono stati: l’età, il sesso, taglia del corpo, quantità di attività fisica, comportamento compulsivo, comportamenti aggressivi e paura. I cani maschi e giovani avevano valori di iperattività e impulsività maggiori delle femmine. Per quanto riguarda la taglia, cani di taglia media mostravano valori più alti rispetto ai cani piccoli e grandi. Punteggi di iperattività e impulsività alti anche nei cani con una scarsa o nulla attività fisica (meno di un’ora al giorno) rispetto a cani che svolgevano una moderata attività fisica (da 2 o più ore al giorno) e nei cani che passavano da soli più di 8 ore al giorno. Anche l’esperienza del proprietario incideva nei punteggi che erano più alti nei proprietari inesperti, al loro primo cane.

 disturbo da deficit di attenzione nei cani
 disturbo da deficit di attenzione nei cani

Per quanto riguarda i fattori associati alla disattenzione le razze con punteggi più alte sono state il Cairn Terrier, il Golden Retriever e il cane lappone finlandese; i punteggi più bassi riguardavano Spanish Water Dog, Miniature Poodle e Border Collie (curioso che il Border Collie abbia punteggi più alti nell’iperattività ma decisamente più bassi nella disattenzione). Anche in questo caso i giovani maschi che passavano molte ore in solitudine avevano punteggi di disattenzione più alti, inoltre punteggi alti corrispondevano a comportamenti aggressivi, legati alla paura e comportamenti compulsivi

 disturbo da deficit di attenzione nei cani
 disturbo da deficit di attenzione nei cani
disturbo da deficit di attenzione nei cani

alcune considerazioni sul disturbo da deficit di attenzione nei cani

Il cane è un ottimo modello traslazionale che permette di indagare a fondo su patologie, comportamenti e condizioni che riguardano le persone. Nel caso del disturbo da deficit di attenzione arrivano indicazioni comuni: è una condizione che riguarda i giovani maschi, anche in umana (le ragazze sono più inclini a manifestare l’ADHD prevalentemente un deficit di attenzione, è stata avanzata l’ipotesi che ciò potesse essere correlato in qualche modo agli ormoni sessuali, ma resta un’ipotesi da verificare. Stessa ipotesi è stata fatta per quanto riguarda i giovani ragazzi, ovvero una probabile correlazione tra testosterone nella fase prenatale e alto livello dopaminergico, nda).

Altro aspetto decisamente interessante sono le variabili ambientali, ovvero riguardano le nostre scelte e la nostra gestione. Inattività, solitudine, frustrazione sono condizioni tanto comuni quanto gravi che predispongono l’insorgenza di problemi comportamentali. Problemi che saranno etichetti come “dispetti”, “sbagli” e come tali saranno puniti. Più volte abbiamo ribadito l’importanza di approfondire le cause che si nascondono dietro ogni comportamento. I nostri ambienti, le nostre routine, non tengono conto dei bisogni fisiologici dei cani, che esposti a tutto questo, incontrano molte difficoltà a trovare un giusto adattamento.

Un cane va aiutato a sentirsi bene e a mostrare il lato migliore di sè stesso, ma questo dipende da noi. Prima di prendere un cane chiediamoci se siamo pronti e preparati, dopodichè predisponiamo tutto quanto affinchè il nuovo arrivato possa provare benessere e se il cane mostrerà comportamenti inopportuni o “sbagliati” chiediamoci sempre il perché e chiediamo supporto ai professionisti anziché rivolgerci ai patetici gruppettini sui social

ADHD nei cani: fattori di rischio e comorbilità

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