problemi con il cane in passeggiata
problemi con il cane in passeggiata

Capita spesso che l’uscita, momento quotidiano tutto da condividere e vivere insieme tra cani e proprietari, invece, diventi il momento quotidiano che cani e proprietari vogliono evitare a tutti i costi. Perché si arriva a questo?

i problemi con il cane in passeggiata cominciano in casa

La priorità del proprietario è quella di conoscere, davvero e a fondo, il proprio cane. Ciò lo si ottiene vivendo insieme, rispettando personalità e carattere del proprio cane. Man mano il cane rivelerà sé stesso, le sue paure, le sue preferenze, le modalità di gioco, preferenze di dove dormire, di cosa mangiare, ecc. Solo un cane non inibito potrà davvero mostrarsi per quello che è.

Altra responsabilità del proprietario è informarsi su tutto ciò che serve al suo cane e l’uscita è tra i suoi diritti naturali. E’ inammissibile essere pigri (che fa rima con egoisti in questo caso) o mortificare i cani con traversine, lettiere, giardini, balconi e via dicendo.

Ovviamente se non si soddisfa il bisogno del cane di uscire in passeggiata, non ci si può lamentare dei problemi, perché saranno causati dal proprietario.

quali sono i problemi del cane in passeggiata

Sostanzialmente i problemi che viviamo in passeggiata possono avere natura conflittuale o emotiva. Le motivazioni conflittuali sono:

  • – contro gli strumenti di condotta (guinzagli, collari, pettorine): un cane particolarmente sensibile, non abituato ad indossare qualsiasi degli strumenti, può mostrare comportamenti ostili già al momento della vestizione (irrigidimento, fuga, proteste, e nei casi più gravi anche ringhio o minaccia) e la passeggiata inizia già con uno stato d’animo negativo. Se poi durante l’uscita questi strumenti vengono utilizzati in maniera sbagliata (guinzagli eccessivamente corti, costantemente in tensione, usati per tirare il cane; pettorine o collari troppo larghi o troppo stretti), è chiaro che, giorno dopo giorno, si va ad acuire il problema.
  • contro il proprietario: un atteggiamento indifferente, magari parlando al cellulare, strattonate, rimproveri, comandi fuori contesto di certo non aiutano il cane e non favoriscono una condivisione del momento nè una corretta comunicazione, in quanto il proprietario risulterà distante (quando indifferente al cane) se non addirittura ostile. Questo trasformerà l’uscita in un momento sgradito al cane, che smetterà di comunicare e mostrerà comportamenti ostili come tirare, divincolarsi, protestare, mordere il guinzaglio, ecc.
  • contro gli stimoli ambientali (folle, spazi ristretti, rumori): stimoli acustici e visivi rappresentano un problema per i cani, perché innescano impulsività, nervosismo, reattività, diventando alla lunga stressanti. Provocano infatti l’immobilizzazione del cane, che quindi si farà tirare, o maggiore reattività agli stimoli attraverso l’abbaio o il movimento frenetico.

Le motivazioni emotive sono:

paura, ansia, iperattività, nervosismo, eccitazione, gioia, timore, ecc., ogni stato d’animo produce dei comportamenti peculiari.

Un cane impaurito/ansioso si mostrerà inibito, cercherà un rifugio, si farà tirare al guinzaglio per non voler procedere nella passeggiata, cercherà di scappare oltre a mostrare un respiro più affannoso, tremori, scialorrea. Inoltre, a seconda della personalità del cane, chi prova un forte disagio e un’insicurezza potrebbe marcare ovunque con una frequenza eccessiva, tendenzialmente scegliendo superfici verticali come pali, alberi, muri, ecc; o non marcare per niente. Solo quando sarà tornato nel rassicurante contesto domestico, il cane si lascerà andare con le pipì. Anche in questo caso è fondamentale capire che non esiste alcun dispetto del cane, ma è sempre necessario indagare lo stato d’animo.

problemi con il cane in passeggiata
Chiara manifestazione di stress da parte del cane

Un cane eccitato/iperattivo mostrerà un’ipervigilanza, tirerà verso ogni stimolo soprattutto visivo, approccerà con impulsività e nervosismo verso gli stimoli sociali (persone, cani, gatti) e tenderà a non ascoltare il proprietario non per dispetto, ma perché con uno stato di iperattività la soglia di attenzione, concentrazione e apprendimento (gli aspetti cognitivi) è fortemente compromessa, a vantaggio di comportamenti impulsivi e reazioni aggressive.

comprendere l’emozione e non soffermarsi sul comportamento

Ogni comportamento del cane nasce da molte variabili: la razza, il temperamento, l’ambiente di sviluppo, le esperienze pregresse, l’alimentazione, le competenze motorie, ecc. E’ questo che rivela chi è davvero il nostro cane e la nostra responsabilità è metterlo nelle condizioni ottimali per vivere al meglio un momento importante come l’uscita.

Un cane timido proveniente da un rifugio o da cucciolata privata, con poca o nessuna esperienza positiva, probabilmente mostrerà insicurezza, inibizione, chiedendo aiuto al proprietario. Per aiutarlo, è consigliabile scegliere contesti tranquilli con stimoli non eccessivi o frequenti, in modo che il cane abbia tempo e modo di prendere confidenza con l’ambiente, di esplorare in tranquillità e autonomia.

Oppure un cane iperattivo buttato in giardino, con un temperamento alto, abituato a rimanere da solo per ore, probabilmente mostrerà irrequietezza in passeggiata. In questo caso il proprietario potrebbe sollecitare la parte sociale e cognitiva del cane, organizzando uscite con altri cani tranquilli, proponendo attività di fiuto, problem solving e abilità motorie. Questo perché il sistema cognitivo (emisfero sinistro) e quello impulsivo (emisfero destro) sono antagonisti: stimolandone uno si riduce l’altro.

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I due emisferi cerebrali sono antagonisti. La sollecitazione di uno inibisce l’altro

non punire, ma capire cos’è che non va in passeggiata

Il proprietario deve considerare i comportamenti scorretti del cane non problemi, ma segnali di qualcosa di incompreso e capire a fondo le loro motivazioni. Se non ci si riesce da soli, non aver paura di rivolgersi ad un istruttore cinofilo, così da trovare la giusta soluzione.

L’errore più grave da evitare è ricorrere alle scorciatoie: pettorine anti-tiro, guinzagli troppo corti, urla, strattonate, collari che strozzano non aiutano il cane. Non risolvono la situazione, ma favoriscono stati d’animo negativi, paura e dolore, che è quanto di più sbagliato e sporco ci sia in una relazione.

Significa anche venir meno al senso di responsabilità che dovrebbe caratterizzare il vero amore verso il nostro cane.

I problemi con il cane in passeggiata

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