Com’è noto tutti i mammiferi (umani, cani, gatti, ecc) ospitano una gigantesca popolazione fatta di 1,4 milioni di miliardi (1400000000000000!!!) fra batteri, virus, funghi e protozoi chiamata microbiota. La fetta maggiore di tale popolazione vive all’interno del nostro apparato digerente, dove sintetizza le vitamine, svolge la digestione di nutrienti e la protezione del rivestimento intestinale. Non solo, ma in concerto con la fittissima rete fatta da 100.000.000 di neuroni che riveste l’apparato gastrointestinale, in particolare colon e intestino e che si collega al Sistema Nervoso Centrale, compone quello che è ormai riconosciuto come Sistema Nervoso Enterico (SNE), ossia la terza componente del Sistema Nervoso Autonomo ed è rappresentata da neuroni che si raggruppano a formare gangli e plessi nella parete dell’intestino.

Lo studio di Song e colleghi dell’università del Colorado, il primo del genere, ha confrontato i microrganismi trovati sulla pelle, sulla lingua e nell’intestino di 159 persone e 36 cani (159 individui comprendenti 17 famiglie con figli conviventi di età compresa tra i 6 mesi e i 18 anni, 17 famiglie con uno o più cani ma senza figli, 8 famiglie con bambini e cani e 18 famiglie senza figli e senza cani; ogni famiglia era composta da almeno due adulti conviventi di età compresa tra i 26 e gli 87 anni).

una somiglianza che nasce da dentro

E’ stato scoperto che persone conviventi avevano in comune molti microrganismi del microbiota, ma la cosa più sorprendente è che tale somiglianza non fosse un’esclusiva di “specie”, ma che ci fosse una condivisione di microbiota anche tra persone e cani conviventi. In particolar modo era condiviso il microbiota epidermico (mani e fronte) con delle peculiarità: la condivisione dei microrganismi era maggiore nelle persone adulte, rispetto a bambini ed anziani. Una possibile spiegazione può risiedere nei contatti, più frequenti con i proprietari e meno nei bambini piccoli o negli anziani; altra evidenza è che le donne adulte tendono ad avere una maggiore condivisione dei microrganismi rispetto agli uomini.

Tra i taxa (gruppi di microrganismi dotati di caratteristiche morfologiche che li rendono distinguibili dagli altri e che possono anche essere organizzati in una gerarchia) più condivisi ci sono: i Betaproteobatteri, un gruppo di batteri particolarmente abbondante nella bocca del cane. Altri taxa includono diverse famiglie di Actinobatteri (di cui abbiamo parlato qui) e una famiglia di Acidobatteri comunemente associati al suolo, tutti presenti su zampe e fronte dei cani, anche se con una presenza relativamente bassa.

Un ingrandimento di alcuni Betaproteobatteri (fonte)

Mentre la pelle umana tende ad essere dominata da pochi taxa in particolar modo da Propionibatteri (che sono associati a livelli alti di sebo), Streptococcaceae e Staphylococcaceae, le zampe e la fronte del cane ospitano una miscela più uniforme di taxa che si trova comunemente in una varietà di ambienti associati all’ospite, tra cui:

  • l’intestino: Enterobatteri e Fusobatteri (ne abbiamo parlato qui);
  • bocca: Porphyromonadaceae (associata al declino cognitivo e ai disturbi affettivi) e Veillonellaceae (sono maggiori in presenza del morbo di Chron)
  • pelle: Propionibacteriaceae e Staphylococcaceae.

Studi recenti collegano l’esposizione precoce agli animali domestici alla diminuzione della di allergie, condizioni respiratorie e altri disturbi immunitari nelle fasi successive dello sviluppo e i microbi della pelle in particolare stanno ora ricevendo maggiore attenzione come importanti attori nella regolazione del sistema immunitario.

Il microbiota condiviso rende uguali cani e persone

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