contagio emotivo

Dal sondaggio “Siete apprensivi con il vostro cane?” il 73% delle risposte è stato il sì, perciò oggi parliamo dell’ansia. E non dell’ansia dei nostri cani, piuttosto di quella dei loro proprietari e di come questa può incidere negativamente sui nostri amici. Già, perchè nonostante le più nobili intenzioni, il nostro concetto di relazione e di amore verso il nostro cane può tramutarsi in qualcosa di tossico per lui.

Purtroppo ansia e pessimismo sono stati d’animo in forte aumento. Questo fa nascere una percezione di insicurezza e isolamento e per molti il cane non è altro che un contenitore emotivo dove riversare le nostre paure, incertezze e lacune. Con questo articolo speriamo di poter aprire gli occhi.

la nostra ansia può infettare il cane: il contagio emotivo

Più un legame sociale è forte e profondo più è alto il contagio emotivo. Con questo termine ci si riferisce ad una condivisione emotiva diretta, immediata ed inconscia. Il contagio è propiziato dagli stimoli visivi come:

  • la mimica facciale;
  • il linguaggio del corpo con le sue posture;

Entrambi saranno percepiti inconsciamente e imitati. L’imitazione di mimiche facciali e posture produrrà l’emozione corrispettiva. Tutto questo avviene nel tempo di millisecondi, senza che se ne sia consapevoli. Più è forte una relazione sociale, maggiore sarà il contagio emotivo.

Grazie alla stretta coevoluzione e al profondo legame sociale ed emotivo, la mimica facciale può essere condivisa e decodificata anche tra persone e cani (fin dalle 6 settimane di vita i cani ci osservano e ci studiano a fondo, nda). Pertanto le persone che esibiscono uno stato d’animo di nevroticismo (propensione a mostrare angoscia ed emozioni negative, come paura, tristezza, rabbia, ansia, irritabilità, solitudine, preoccupazione, insoddisfazione, ostilità, timidezza, bassa fiducia in se stessi, vulnerabilità), che hanno una bassa tolleranza allo stress o a situazioni o stimoli avversivi, e mostrano instabilità emotiva, possono contagiare con la propria ansia anche il proprio cane.

gli effetti del contagio emotivo ansioso sui cani

Crescere un cane, così come un bambino, sotto una campana di vetro ha conseguenze disastrose sulla formazione della sua personalità. Le nostre ansie e insicurezze alterano il nostro senso di protezione (motivazione epimeletica, nda). Pertanto al nostro cane sarà impedito di correre, socializzare, giocare, sperimentare esperienze varie e nuove, di sporcarsi, perfino vivere le varie emozioni, così da trasformarlo in un individuo viziato, fragile, inetto e senza autocontrolli, resilienza, ecc.

contagio emotivo
da questo post è evidente come il cane sia un contenitore emotivo che serve urgentemente alla persona. Si ama l’dea di possesso che possa appagare un nostro stato interiore e non il cane in quanto tale.

Uno studio eseguito su seimila cani ha messo in correlazione paura sociale con scarsa socializzazione, ipostimolazione, genetica, stato e sesso del cane, taglia e ambiente di vita urbano. Inoltre, è stata verificata una correlazione tra ansia e sviluppo di comportamenti aggressivi. Questo è spiegabile in quanto dal punto di vista della comunicazione propositiva delle emozioni e del comportamento, un cane che manifesta ansia con reazioni aggressive può desiderare che il suo proprietario si allei con lui per respingere lo stimolo avverso. Ed è probabile che il proprietario con uno stile di attaccamento insicuro e con uno stato d’animo di ansia sia predisposto ad assecondare il proprio cane.

Inoltre, i cani con alti punteggi di nevroticismo erano più inclini a sviluppare un disturbo d’ansia da separazione.  I risultati suggeriscono che un attaccamento insicuro, incostante o evitante può facilitare lo sviluppo dell’ansia da separazione nei cani.

Come proprietari responsabili dobbiamo assolutamente smettere di imporre la campana di vetro che non protegge ma mortifica i nostri cani.

il proprietario-risorsa e il proprietario-zavorra

Per dare il meglio possibile, dev’essere rispettata la natura, l’etologia del cane. Bisogna ricordare che non sono nostri figli (in ogni caso anche i figli non meritano di essere infettati dalla nostra ansia, nda). I nostri cani dipendono, per fortuna o purtroppo, esclusivamente da noi: da quello che conosciamo, da quello che possiamo fare, da quello che siamo disposti a fare. Possiamo essere la loro risorsa più grande, ma anche la loro zavorra.
Il modo giusto per proteggerli, così come la migliore manifestazione di amore nei loro confronti, è aiutarli e prepararli a saper vivere serenamente, facendogli fare le esperienze giuste. Se ci riteniamo ansiosi e insicuri, per il bene nostro e del nostro cane, cerchiamo aiuto e affidiamoci a professionisti competenti.

Essere apprensivi con il proprio cane a chi serve?

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