C’è una fortissima convinzione che i cani di strada vivano male, siano tristi e sacrificati. Sebbene gli abbandoni rappresentino un lurido crimine perpetrato ancora da troppe persone, molto probabilmente un cane di strada non scambierebbe, quasi mai, la sua libertà per una casa.
Lo studio sui cani di strada adottati
A suffragare questa tesi riportiamo uno studio del 2021, che ha esaminato le condizioni di benessere psico-emotivo dei cani domestici e dei cani di strada (provenienti dall’Europa meridionale in particolare dalla Grecia, Bosnia-Erzegovina e, in misura minore, da Bulgaria, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna e Turchia) adottati da famiglie danesi, uno studio che per inciso ha coinvolto nove associazioni cinofile, 173 veterinari e circa 4.500 cani.
Dallo studio emerge un responso molto chiaro: i cani tolti dalla strada e adottati in casa hanno subito un netto peggioramento delle condizioni di vita. I problemi comportamentali maggiormente emersi sono: paura delle persone (82%), stress (69%) e ansia di gestire la solitudine (65%), problemi che indicano una forte difficoltà del cane di adeguarsi e trovare un equilibrio in un determinato contesto e che sono capaci di innescare altre reazioni pericolose come aggressioni, comportamenti distruttivi, gestione delle risorse, ecc.
I cani di strada adottati hanno bisogno di tempo e comprensione
Il più delle volte i comportamenti dei cani non vengono approfonditi così da trovare la motivazione e affrontarla, ma sono “semplicemente” puniti con sgridate, rimproveri e minacce, interventi per nulla risolutivi, ma che anzi aggiungono ulteriore tensione e stress peggiorando drasticamente la convivenza, aprendo la strada a rinunce o abbandoni.
Ogni adozione di cani di strada, anche quelli “del sud”, vittime dei volontari “spostacani” che li spediscono al nord noncuranti del danno che infliggono (ne abbiamo parlato in questo articolo), deve essere ponderata e valutata con estrema cura. Per questi cani le nostre case appaiono, soprattutto nella fase critica di inserimento, delle vere e proprie gabbie, con spazi troppo ridotti, con odori estranei, suoni preoccupanti e manipolazioni continue e sgradite.
Per tutti i cani, ma in particolar modo per quelli di strada, occorre consapevolezza e tempo.
Concedere loro tutto il tempo necessario affinchè possano elaborare la loro nuova vita (nella fase di inserimento la cosa più importante è conoscersi e rispettarsi, poi verrà il tempo delle passeggiate, dei giochi, delle presentazioni ad amici e parenti; dar loro dei propri spazi da gestire salvaguardandoli da stimolazioni e manipolazioni continue (come possono essere quelle dei bambini, nda).
I cani di strada amano la libertà
Non tutti i cani che vivono liberi per strada sono necessariamente da salvare; non tutte le famiglie sono salvifiche per i cani. A volte la forma più sincera di rispetto, umiltà e amore è quella di non prendere un cane solo perchè “poverino vive per strada”.
Ogni cane di strada porta dentro di sè delle esperienze, dei vissuti che sono molto distanti dal nostro vivere in casa, dalle nostre routine frenetiche, dalle nostre risorse limitate (tempo, denaro, spazi…), dalle nostre aspettative (prendo un cane per i bambini, per portarlo sempre con me, per fare sport, ecc).
Se maturiamo l’idea di adottare un cane, parliamone con chi davvero possa aiutarci, ad esempio istruttori cinofili, valutiamo tutti gli aspetti del vivere insieme, ad esempio: se il cane che prendo non rispetta le mie aspettative, cosa faccio? Sono disponibile a rinunciare alle vacanze? Ho del tempo da dedicargli?
Se ci sono dei dubbi meglio rinunciare, seppur temporaneamente, all’adozione. I cani di strada, di rifugio, di canile, sono troppo preziosi per colmare qualche voglia o qualche capriccio.